Moglie di primo carnera biography

                                                          

L’uomo, gli occhi umidi dalla commozione, sta fissando la donna seduta al suo fianco.

“Giovanna Maria, sarai per sempre la mia bambina, ricordalo”. 

E’ giovane Giovanna Maria.

E’ arrivata da poche ore a Sequals, proveniente da Los Angeles. Stringe le mani all’uomo che sta agonizzando nell’enorme letto. Primo Carnera, suo padre, il gigante buono della boxe italiana, sta per morire. Una devastante cirrosi epatica lo sta strappando all’amore dei suoi cari ed all’affetto di una intera nazione che lo ha adottato come simbolo sportivo.

Fa un gran caldo quella mattina.

Per un attimo, l’ex pugile distoglie lo sguardo dal volto della figlia per posarlo sulle fotografie di lato al comodino. Sono vecchie fotografie che ritraggono episodi di una lunga carriera. Ricordi. Istantanee che rimandano a stagioni lontane, e che raccontano una storia. La storia della sua vita.                                                                

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Anno Siamo in Francia, a Bordeaux, per la precisione.

Anche per quella sera, il luna-park ambulante di Adolphe Ledudal avrebbe esibito la sua principale attrazione: Jean “Le Terrible”, il terrore di Guadalajara, cittadina della Spagna. 

Un pubblico composto da alcune decine di persone, in gran parte nullafacenti, prostitute e personaggi di dubbia reputazione, sta lentamente prendendo posto ai bordi di un ring improvvisato.

Insieme a loro, un cagnolino scodinzola festante. Aspetta di veder comparire il suo padrone e compagno di giochi, per fargli mille feste. Fouquette, questo il nome del bastardino, è l’unico amico dell’uomo che è atteso sul quadrato, pronto a sfidare chiunque fra il pubblico abbia il coraggio di affrontarlo.

Duecento franchi la posta in palio. Per i tempi, una discreta sommetta.

Da una baracca si vede uscire una enorme sagoma umana. A passi lenti, si avvicina al ring; vi sale accompagnato dal mormorio dei presenti. Quello che ora si staglia in tutta la sua incredibile stazza è un gigante alto più di due metri.

Tutto il suo corpo urla l’idea della forza: il gran collo taurino, il torace, le mani, e poi i piedi, dalla misura inusitata. Ma, quel concentrato di potenza non proviene dai Pirenei spagnoli. 

Sono altre le montagne che hanno dato i natali a quel prodigio della natura. Montagne italiane. Perché, quella specie di gigante si chiama Primo Carnera, da Sequals, paesino di poche anime stagliato nelle Alpi Carniche.

Jack dempsey biography Umberto, figlio del mitico Primo Carnera, il gigante buono entrato nella leggenda del pugilato, è morto a 68 anni in Florida, dove viveva da quasi mezzo secolo. Vi si era trasferito negli anni Sessanta per compiere gli studi di medicina: in America aveva.

                                                          

Primo vi era nato il 25 ottobre del , figlio di Giovanna Mazzon e Isidoro Sante Carnera, operaio mosaicista. L’infanzia, segnata dalla povertà, venne già contrassegnata da misure fisiche straordinarie, anche conseguenza di una disfunzione all’ipofisi che evidenziava i tratti tipici dell’acromegalia, con ingrossamento del cranio e delle estremità del corpo.

A nove anni era già alto 1,50; a sedici, 1,90; giunto alla maggiore età, raggiunse i 2,06 d’altezza per chilogrammi di peso, collo di cinquanta centimetri e scarpe numero cinquantadue. In tutta la zona pedemontana che circondava Sequals, si diffusero voci e leggende su questo miracolo della natura, sulla sua incredibile forza unita ad una sorprendente bontà d’animo.

E si, perché Primo, buono, lo era davvero. Di quella bontà del cuore tipica delle persone semplici e genuine, sempre pronte ad aiutare il prossimo con improvvisi slanci di generosità.

Dopo aver lasciato la scuola in quarta elementare, Primo, che conosceva poche parole di italiano e si esprimeva solo in dialetto friulano, divenne garzone da un falegname; nei momenti liberi si industriava in tanti altri lavoretti per i quali riceveva in cambio generose razioni di latte e polenta, necessarie per placare la sua inestinguibile fame.

Gli anni dell’adolescenza furono segnati dall’estrema povertà; riuscì a possedere un paio di scarpe solo dopo averle sfilate ad un soldato austriaco trovato morto. Finita la guerra, emigrò in Francia aggregandosi alla comunità italiana di Le Mans, località dove abitavano dei parenti.

Aveva dovuto lasciare il paesino, gli amici e, soprattutto, l’amatissima mamma, alla quale era legato da un amore profondo. 

Quando si imbarca alla volta della Francia, è il 29 giugno Una data, quella del 29 giugno, che scandirà il tempo della sua vita.  

Giunto oltralpe, lavorò come muratore con orari che si prolungavano dal primo mattino fino a sera inoltrata.

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Primo Carnera (Italian pronunciation: [ˈpriːmo karˈnɛːra]; [2] 26 October – 29 June ), nicknamed the Ambling Alp, was an Italian professional boxer and wrestler who reigned as the boxing World Heavyweight Champion from 29 June to 14 June

Venne notato per la sua mole da Adolphe Ledudal, proprietario di una baracca di spettacoli ambulanti. Ledudal lo convinse ad unirsi alla sua fiera in cambio di vitto ed alloggio. Primo accettò. Qualsiasi cosa, pur di smettere di spaccare pietre dall’alba al tramonto. Nel luna-park, Carnera si esibiva come uomo forzuto, colui che sfidava chi fra il pubblico era disposto a mettere a repentaglio l’incolumità fisica per duecento franchi.

Con la fiera di Ledudal girò le città con il soprannome di Jean “Le Terrible”. In quelle lunghe trasferte la sua unica compagnia era rappresentata da Fauquette. Il bastardino dormiva con lui, e Primo passava tutto il tempo libero a giocare con l’amato cagnolino.

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Istantanee.

Nella penombra della camera, un flebile sorriso attraversa il viso di Primo Carnera.

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  • Giovanna Maria, attenta a non disturbare, cerca di percepire ogni impercettibile mutamento nell’espressione del volto del padre. Intanto, nella mente dell’uomo il flusso dei ricordi continua il suo corso.

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    29 giugno Il pugile al centro del ring è proprio “Jean le Terrible”.

    L’elegante accappatoio di colore blu marino fatica a contenerne il corpo dalle misure straripanti. Il ring, però, non è più quello arrangiato del baraccone di Ledudal; è il più famoso quadrato pugilistico del mondo: si trova a Long Island, quartiere del Queens, a New York, e si chiama Madison Square Garden.

    Il gigante da fiera che girava la Francia in cerca di improbabili sfidanti, è ora un pugile professionista.

    E, non un pugile qualsiasi: è lo sfidante ufficiale di Jack Sharkey, il “killer” di Boston, campione del mondo dei pesi massimi. Ne ha fatta di strada, “Jean Le Terrible”!

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    Istantanee, silenti testimoni di una vita.

    Storie, che annullando distanze di tempo e di spazio, legano presente e passato. A Sequals, è mattino inoltrato. Penombra e silenzio avvolgono la camera da letto. Ricordi. Ricordi che si riaccendono, prendendo fuoco. 

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    Giugno Ancora di 29, guarda caso.

    Carnera è insieme a Paul Jounée, “Le grand Paul”, un modesto mestierante del ring. E’ lui, che lo ha convinto ad abbandonare gli spettacoli da fiera.         - Jounèe segnalò l’italiano a Leon See, un ex pugile diventato manager. Il furbo See, intravedendo nel gigante italiano una potenziale fonte di investimento, decise di farne un pugile professionista, dando l’abbrivio alla folgorante carriera pugilistica di Carnera.

    L’uomo si rivede impegnato nelle estenuanti sedute in palestra con See. Il suo portentoso ma grezzo fisico ne uscirà plasmato dopo i pesanti allenamenti in cui imparerà i rudimenti della boxe.      

    Uno dopo l’altro, compaiono i pugili affrontati in quel periodo: Franz Diener, Marcel Nilles e Jack Stanley, tutti battuti senza eccessivo sforzo.

    E Londra, dove diventa una vedette. Sono i tempi dell’Alhambra, il famoso music hall. Il compenso è di mille sterline: semplicemente per esibire se stesso per due settimane. E, anche se per pochi attimi, rivede Emilia…       - Emilia, era una cameriera di Soho per la quale Carnera perse letteralmente la testa; riuscirà a spillare all’ingenuo friulano sterline, inventandosi una promessa di matrimonio non mantenuta.

    Infine, l’America. Il sogno di diventare famoso. New York, la metropoli raggiunta l’ultimo giorno dell’anno del         - Quando Carnera vi sbarcò, erano passati esattamente due mesi dal rovinoso crollo della borsa di Wall Street, che aveva mandato sul lastrico innumerevoli famiglie e creato milioni di disoccupati.

    Finalmente sul suolo americano! E, Leon, sempre più indaffarato e nervoso, spesso al fianco di quei due, mr. Duffy e mr. Friedman.             - See fece combutta con Bill “Broadway” Duffy, losco gestore di locali notturni, e Walter Friedman. Appartenevano entrambi al “sindacato”, l’organizzazione criminale controllata dalla mafia ebraica e da “Cosa Nostra” di Lucky Luciano.

    Tutte le scommesse sportive passavano dalle loro mani. See, Duffy e Friedman “accomodarono” i primi incontri di Carnera, facilitandone l’ascesa. Tutto avverrà sempre all’insaputa del pugile friulano, che, nella sua ingenuità, quasi infantile, si credeva invincibile. -

    Poi, ancora, gli incontri con George Godfrey, Paolo Uzcudum e Jim Maloney.

    Prima di quel match maledetto. Ernie…, un amico. Che tragedia, quella sera.             - Il 10 febbraio , nella sua corsa al titolo di sfidante del campionato del mondo dei pesi massimi, Carnera affronta nella semifinale Ernie Shaaf, sconfiggendolo per ko alla tredicesima ripresa. Pochi mesi prima, Shaaf aveva subito danni irreversibili al cervello dopo un selvaggio match con Max Baer, e non avrebbe dovuto avere l’autorizzazione a salire nuovamente sul ring.

    Dopo il ko inflittogli da Carnera, Shaaf riprese conoscenza per pochi minuti in ospedale, per poi addormentarsi per sempre. Le immagini dell’epoca documentano la disperazione del pugile italiano che, dopo aver inferto il colpo del ko all’avversario, cerca di prestare i primi soccorsi al pugile tedesco nella paura di avergli procurato gravi lesioni.

    Ai funerali, Carnera inviò una corona alta composta da rose, violette e orchidee, accompagnata da un commovente biglietto. -

    E’ la fine di tutto. La tragica morte di Ernie…che duro colpo; peggiore di qualunque ko. La decisione di non salire mai più su un quadrato. Mai più.  Poi, invece..      - Primo fu confortato a lungo dagli amici, ma, decisivo, fu un telegramma ricevuto da Lucy, la madre di Shaaf, che lo incitava a proseguire la carriera, comunicandogli simpatia e qualsiasi mancanza di rancore.

    L’uomo è sempre al centro del ring. Indossa ancora il suo elegante accappatoio. La folla scandisce il suo nome. Colui che gli è di fronte, è Josef Zuskauskas, vero nome di Jack Sharkey, di origini lituane, il campione in carica. L’anno precedente, Sharkey ha strappato il titolo a Max Schmelling.

    Sharkey, era anche il manager di Ernie Shaaf, ed ha insistito affinchè il tedesco combattesse in quel tragico incontro. Lo sguardo di Carnera è fisso sull’ avversario; il suo, è uno sguardo da ghiacciare le vene. L’arbitro divide i due sfidanti, e, dopo pochi secondi, da inizio all’incontro.

                  - Primo Carnera sconfisse Sharkey per ko alla sesta ripresa, diventando campione del mondo dei pesi massimi, primo italiano nella storia del pugilato.

    Primo carnera biography actor Primo Carnera was born on October 25, in Sequals, Italy. His parents were Isadoro Sante Carnera and Giovanna Maria Mazziol. He married Giuseppina Kovacic Together they had 2 children: Carnera UNKNOWN; Umberto Carnera; He died on June 29, in Sources. Wikipedia.

    Nell’immaginario collettivo di una nazione, Carnera diventò “l’uomo più forte del mondo”, l’idolo delle folle. Il fascismo si appropriò dell’eroe, e lo elesse a simbolo della sua propaganda.  Il 22 ottobre di quello stesso anno venne organizzata una giornata-evento a Roma, nella quale Carnera difese il fresco titolo contro la vecchia conoscenza Uzcudum.

    Nello scenario di Piazza di Siena, stipata da più di sessantamila persone entusiaste, quella che andò in scena fu una celebrazione del fascismo, che esaltò il suo eroe mostrando i muscoli a tutto il mondo. Sul palco d’onore, Mussolini assistette alla vittoria del gigante friulano sullo spagnolo al termine di quindici combattute riprese.

     –

                                                                 *

    Primo Carnera osserva compiaciuto i delicati lineamenti del volto di sua figlia. Sa, che il suo tempo sta terminare.

    Ora, i fotogrammi scorrono veloci, sempre più veloci.  

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    Sono passati ormai molti anni da quella trionfale giornata d’autunno del

    Dopo il bagno di folla di piazza di Siena, ancora il ring.

    E, ancora una volta, il Madison di New York.             - Quella volta, il coraggio non bastò contro il provocatore Max Baer. Carnera fu atterrato per dieci volte, e per dieci volte si rialzò. L’undicesimo atterramento, però, gli risultò fatale.

    Moglie di primo carnera biography Primo Carnera (Italian pronunciation: [ˈpriːmo karˈnɛːra]; [2] 26 October – 29 June ), nicknamed the Ambling Alp, was an Italian professional boxer and wrestler who reigned as the boxing World Heavyweight Champion from 29 June to 14 June

    Era il 14 giugno Poi, a Buenos Aires, dove sconfisse l’idolo locale, Vittorio Campolo. Ma, era ormai vecchio per il ring. Il rapido declino iniziò dopo la sconfitta con l’astro nascente Joe Louis, il 25 giugno -

    Ora, l’uomo si vede a Hollywood, con Mirna Loy e Jack Dempsey, sul set del film “L’idolo delle donne”.

             - Carnera interpretò diciassette lungometraggi: da “Mr Broadway” del , a “Ercole e la regina di Lidia”, del  Innumerevoli le comparsate televisive in famosi programmi, le pubblicità, e le strisce di fumetti ispirate a lui, oltre ai tantissimi gadget che lo raffigurano in svariate pose: lui, il gigante buono tanto amato dal popolo.

    E la paura; quella vera, però. Non sul ring, ma davanti ad un albero, in quella fredda mattina del Poi, il miracolo che si compie, per volontà del Signore.        - Finita la guerra, il pugile tornò a Sequals, ma venne perseguitato dai partigiani per essere stato amico di Mussolini.

    Riconosciuto colpevole davanti ad un tribunale improvvisato, venne condotto davanti ad un albero per essere fucilato. Fu salvato all’ultimo minuto dal capo dei partigiani, convinto della sua innocenza dalla moglie del campione. -

    Poi, finita la guerra, ancora l’America. E, quella lotta, che gli risulta così congeniale, e che gli ricorda tanto i tempi di Ledudal e del luna park.

                 - Carnera, tornato negli Stati Uniti, ebbe un’autentica rinascita nel catch, la lotta libera americana. Anche grazie all’avveduto aiuto della moglie, che gli fece da manager, riuscì a guadagnare quel denaro che i furbi manager che l’avevano circondato ai tempi della boxe gli avevano quasi del tutto sottratto.

    Con il denaro guadagnato dal al con il catch, riuscì a realizzare il suo sogno; permettere ai figli Umberto e Maria Giovanna di studiare negli Stati Uniti. Riuscì anche ad aprire un ristorante, a Glandale, in California. Ma, soprattutto, diede dimostrazione della propria generosità d’animo. Non si contarono le donazioni per le opere di assistenza in Italia.

    Max baer biography: Umberto, figlio del mitico Primo Carnera, il gigante buono entrato nella leggenda del pugilato, è morto a 68 anni in Florida, dove viveva da quasi mezzo secolo. Vi si era trasferito negli anni Sessanta per compiere gli studi di medicina: in America aveva.

    Naturalmente, anche nel wrestling diventò campione del mondo: il 18 febbraio , a Melbourne, dove sconfisse l’idolo locale che si faceva chiamare “King Kong”. –

    Infine la malattia. Implacabile. E la decisione di tornare in Italia con la moglie per morire nella sua Sequals. Siamo nel maggio del

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    “Sono stanco, molto stanco.

    Ti voglio bene Giovanna Maria, bambina mia.”             

    La giovane donna non smette di stringere forte la mano di suo padre. L’uomo ha ancora la forza di pronunciare il nome di Umberto, l’amato figlio maschio, che, impegnato negli esami alla facoltà di medicina, non era riuscito a partire in tempo da New York.

    Pina Carnera, con lo sguardo d’affetto della moglie devota, è ferma sull’uscio della camera da letto.

    Non vuole disturbare il marito e la figlia, ritrovatisi dopo lungo tempo. 

    Ma, ormai, l’ex pugile si sta spegnendo. Quello che era stato acclamato come “l’uomo più forte del mondo”, sta per ricongiungersi all’amata mamma Giovanna. L’ultimo gong sta per suonare.

  • Max baer biography
  • Tutta Sequals, tutto il Friuli, e tutta la nazione attende, dolente, il triste annuncio. Sono in molti a piangere già il gigante buono.

    E’ cominciata con un gran caldo quell’estate del Alle 10,47 di una mattina afosa, il suono delle campane annuncia la morte di Primo Carnera. E’ giugno. Il 29, per la precisione.